L’intelligenza artificiale nell’M&A

Tra i diversi settori, quello finanziario si distingue per essere un precursore nell’adozione delle più recenti tecnologie. La sua stessa essenza, con una forte dipendenza da dati, velocità e precisione, lo rende particolarmente propenso ad abbracciare innovazioni tecnologiche che promettono un notevole miglioramento dell’efficienza e un aumento della competitività. Dalle piattaforme di trading algoritmiche ai sistemi di analisi dei dati finanziari, passando per i pagamenti digitali e la blockchain, è evidente che il settore accoglie con entusiasmo le nuove frontiere della tecnologia. 

In questo scenario l’AI si sta affermando come una forza trasformatrice all’interno delle diverse aree del settore finanziario, tra cui quello delle fusioni e acquisizioni (M&A). Con la sua capacità di gestire ampi insiemi di dati, processi decisionali complessi e garantire efficienza e precisione, l’AI è diventata rapidamente uno strumento indispensabile per ottimizzare le procedure M&A, efficientare la due diligence, automatizzare compiti manuali, accelerare l’analisi dei dati per aumentare il valore e facilitare l’integrazione, migliorando complessivamente gli esiti delle transazioni. 

Secondo un recente studio condotto da Datasite, emerge che la maggioranza dei dealmakers intervistati è fermamente convinta che l’intelligenza artificiale possa non solo apportare un considerevole impulso accelerativo ai processi di fusioni e acquisizioni, con una previsione di aumento compreso tra il 26% e il 50%, ma che possa anche svolgere un ruolo cruciale nell’innalzare significativamente il tasso di successo di queste complesse operazioni.

In particolare, sono state individuate cinque aree chiave in cui l’Intelligenza Artificiale può contribuire in modo significativo ad aumentare il successo delle operazioni di M&A:

  1. Targeting and deal sourcing: contrariamente ai metodi convenzionali di individuazione di potenziali operazioni (basati molto spesso su relazioni), l’intelligenza artificiale ha la capacità di analizzare in tempo reale dati provenienti da fonti come bilanci aziendali, ricerche su Google e tendenze di mercato, per citarne alcuni. Ciò consente di individuare rapidamente possibili obiettivi ed esigenze che le aziende mirano a raggiungere tramite operazioni di carattere straordinario come ad esempio espandersi su altri mercati o ampliare la gamma prodotti.
  • Valuation: la valutazione della società target rappresenta una fase cruciale nel processo di M&A, poiché qualsiasi errore in questa fase potrebbe tradursi in un sovrapprezzo o in una sottovalutazione della società, con possibili impatti negativi sull’intera transazione. L’introduzione dell’intelligenza artificiale in questo processo si configura come un elemento di fondamentale importanza, poiché consente di raccogliere dati essenziali per la valutazione. Attraverso l’analisi di dati storici sulle transazioni, metriche finanziarie e benchmark di settore, l’AI può generare rapidamente una vasta mole di informazioni cruciali per effettuare una corretta valutazione della società target. Ad esempio, considerando il metodo dei multipli di mercato, l’AI emerge come una risorsa preziosa per identificare i multipli con cui sono state valutate società comparabili alla target. Questo approccio non solo semplifica il processo di reperimento dei dati, ma consente anche di ottenere una prospettiva più ampia e accurata sull’andamento del mercato, migliorando la precisione della valutazione stessa.
  • Due Diligence: questa fase, notoriamente impegnativa, richiede un considerevole investimento di tempo e risorse, poiché implica una revisione approfondita e analitica di diversi aspetti critici dell’azienda target. L’introduzione dell’intelligenza artificiale in questo contesto offre l’opportunità di semplificare significativamente il processo, automatizzando l’analisi di ingenti quantità di dati, tra cui documenti legali, bilanci e ricerche di mercato. L’utilizzo dell’AI non solo accelera il processo di due diligence, ma permette anche una maggiore precisione nell’identificazione di rischi e opportunità, consentendo di concentrarsi su aspetti più strategici e decisionali.
  • Transaction: l’AI non solo si rivela preziosa nell’identificare, ma anche nel quantificare le potenziali sinergie tra le aziende coinvolte. Attraverso un’analisi approfondita dei dati finanziari, dei processi operativi e delle strutture organizzative, gli strumenti basati sull’ AI sono in grado di generare stime dettagliate sulle sinergie attese, assistendo gli operatori nella progettazione di strutture di transazione ottimali. Inoltre, l’AI si distingue per la sua capacità di modellare diversi scenari. Tale approccio consente ai professionisti coinvolti nell’operazione di esplorare varie opzioni e comprendere appieno le implicazioni di ciascuna, facilitando così il processo decisionale. 
  • Post-deal value creation: l’intelligenza artificiale si configura anche come uno strumento utile per la creazione di valore dopo la conclusione della transazione, individuando con precisione le aree in cui è possibile implementare miglioramenti e promuovere la crescita all’interno dell’organizzazione combinata. Gli strumenti basati sull’AI sono in grado di analizzare i dati provenienti da entrambe le aziende coinvolte, generando informazioni preziose che consentono ai manager di elaborare e attuare strategie post-operazione efficaci. 

Tra le società che hanno abbracciato con successo l’applicazione dell’intelligenza artificiale nell’ambito delle operazioni straordinarie, spicca la M&A Research Institute Holdings. Fondata nel 2018 da Shunsaku Sagami, un imprenditore di soli 32 anni che ha accumulato una fortuna superiore al miliardo di dollari, l’azienda si distingue per l’utilizzo strategico dell’AI nel facilitare connessioni fra potenziali acquirenti e imprese redditizie ma a rischio di chiusura a causa dell’invecchiamento dei proprietari, privi di successori designati.

La competenza distintiva della M&A Research Institute si manifesta nella tempestiva conclusione delle transazioni, con un tempo medio di poco più di sei mesi per completare un deal, in netto contrasto con la media settoriale di un anno. 

Nel 2022, il fatturato annuale della M&A Research Institute ha sperimentato una notevole crescita del quasi 200% rispetto all’anno precedente, raggiungendo la cifra di 28,8 milioni di dollari. Contestualmente, l’utile ha quasi quadruplicato, attestandosi a 9,8 milioni di dollari nello stesso periodo. Un segno tangibile della crescita espansiva dell’azienda è il raddoppio del numero di consulenti M&A, che è salito a 90 unità e la chiusura di 33 transazioni nel corso dell’ultimo trimestre del 2022.

Il costante successo e la crescita esponenziale dell’M&A Research Institute evidenziano la sua capacità di capitalizzare sull’intelligenza artificiale per innovare e ottimizzare le operazioni di fusione e acquisizione, consolidando al contempo la sua posizione di rilievo nel settore.

È però fondamentale tenere presente che l’intelligenza artificiale rappresenta solamente uno strumento e non possiede la sottile comprensione delle relazioni umane che risulta essenziale, ad esempio, nel reperimento di nuove operazioni straordinarie. Abilità come la costruzione di connessioni, la creazione di fiducia e la gestione di negoziazioni complesse rimangono saldamente nel dominio dell’esperienza umana.

Di conseguenza, l’AI dovrebbe essere considerata un complemento, non un sostituto. Sfruttando le sue competenze nell’analisi dei dati e nel riconoscimento di modelli, è possibile migliorare la produttività sia a livello individuale che organizzativo e consentire di prendere decisioni più informate.